domenica 28 febbraio 2010

un funghetto trallallà

PACE FATTA.

Finalmente, dopo una nottata (infernale) a dormire separati (ebbenesì), stamattina tutto tranquillo, come se nulla fosse successo.

Io non ammetterò mai di aver torto, lui ha sempre ragione quindi è pur normale che, quando non siamo daccordo, finisce a lancio di piatti, bicchieri ed esilii.

Oggi, per sugellare l'evento ho preparato pasta fatta in casa e i funghi ripieni che a lui piacciono tanto.

Vi va di provarli? cominciamo.


ingredienti:

(per 4 persone)

8 cappelli di funghi porcini di media grandezza

3 salsicce di maiale fresche

abbondante prezzemolo tritato

2 spicchi d'aglio tritato finemente

scorza di un limone grattugiata

3 tuorli d'uovo

4 cucchiai di pangrattato

olio

sale 

pepe

vino rosso (possibilmente cannonau)

farina

noce moscata


prepariamo un impasto con la salsiccia, il prezzemolo, la scorzetta di limone grattugiata, pepe, sale, i tuorli d'uovo, l'aglio e riempiamo le teste di fungo. Poniamo le teste di fungo in un cartoccio di carta stagnola oliata, lasciato aperto sopra, come un cartoccio  e cuociamoli a bagnomaria in una padella ampia. mentre si cuociono (per circa 30 minuti) aggiungiamo vino nei cartoccetti e altra acqua nella padella se si ascgiuga. quando saranno cotti li poniamo in un piatto. Prepariamo, adesso, una sglassa usando la stessa padella in cui faremo asciugare l'acqua in cui avremmo versato 2 bicchieri di vino e noce moscata. quando si sarà pressocchè rappresa aggiungiamo 2 cucchiai di farina mescolando energicamente stando attenti a non far fare grumi. Possiamo presentarli o direttamente nei loro cartoccetti di cottura o ponendoli su foglie di cavolo nere sbollentate per un minuto. in entrambi i casi porremo la glassa preparata sui funghi.

Spero che anche a voi  piacciano come a lui e spero che non dobbiate usarli (come me) per farvi perdonare ;-)

sabato 27 febbraio 2010

Vittima o Carnefice ? ? ?

Appena tornato dal mio adorato supermercato! ! !

E devo dire che mi sono sfogato ben bene comprando di tutto e di più compreso l'inutile. La cassiera infatti appena mi ha visto scaricarle davanti tutto il carello strabordante mi ha fatto la olita battuta trita e ritrita :" A Fà ma c'hai n'esercito de sordati a casa tua oggi??"
Evito di dirvi cosa le ho risposto.
Tra le altre cose sono riuscito a trovare anche uno splendido cosciotto di daino che sò gia' come preparare almeno mi tengo il pomeriggio occupato visto che (QUALCUNO) ancora continua con lo sciopero del silenzio con sospiri vari e mugugnii incomprensibili, prima di stasera già lo sò ci sarà qui a casa uno di qui temporali che.......

Quiche con ripieno di daino

ingredienti per la pasta frolla salata
250 gr di farina 125 gr di burro
sal
1 tuorlo d'uovo
2 cucchiai di acqua

per la farcia
250 gr di polpa di daino
30 gr di burro
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
sale pepe bianco
200 gr di pcorini sardo grattuggiato
3 uova
20 cl di panna acida
un'abbondante manciata di prezzemolo

preparazione:

Le dosi indicate servono per preparare 12 tortine di 12 cm di diametro oppure una torta di 24 cm di diametro.
setacciate la farina disponetela a fontana e al cntro vrsatevi il burro morbido a pezzettini il sale e il tuorlo d'uovo. Impastate fino ad ottenere delle briciole, quindi unite l'acqua e lavorate il tutto molto rapidamente per evitare di cuocere la pasta con le mani troppo calde. Quando la pasta sarà ben liscia ed omogenea raccoglietela a palla avvolgetela nella pellicola trasparente e mettela nel frigorifero a riposare per circa 30 minuti. Trascorso questo tempo stendetela con il mattarello e usate la sfoglia per rivestire gli appositi stampini. Affettate la carne e tagliatela a cubetti di circa mezzo cm di lato. Fate scaldare il burro in una casseeruola di coccio e rosolatevi la carne da ogni lato, a calore moderato, unite la cipolla e l'aglio tritati molto finemente e fate rosolare anch'essi cosprgete con sale e pepe quindi trasferite il tutto in una terrina lasciatelo intiepidire e unite il formaggio grattuggiato le uova e lavora molto accuratamente. Aggiungete panna e prezzemolo e alla fine insaporite con sale e pepe. Distribuite la farcia ottenuta nelle formine senza arrivare al bordo livellate e infornate per circa 30 minuti nel forno preriscaldato a 200° A cottura ultimata lasciatele riposare per alcuni minuti prima di sfornarle.
Questa è una mia variante della famosissima Quiche Lorraine il cui ripieno viene fatto con la selvaggina unico consiglio servitele ben calde per gustarne appieno il sapore
F.

Bianco rosso e.............

Inizio di fine settimana nel segno del silenzio, L'innominato appena alzato ha grugnito un misero buongiorno, ha smucinato nel frigorifero, sperando di trovare qualche resto di tiramisu' di ieri sera ma......tadaaaa metà me lo sono spazzolato io stanotte e l'altra metà è ben nascosto, e lo tirerò fuori solo se farà ammenda del suo comportamento di ieri sera, come diceva una mitica e bravissima Marchesini ( e lava, stira, cucina, metti du punti, e mi marito che me tratta come na coniglia!!!!!!) senza catttiveria ma ok che lo amo alla follia ma i suoi comportamenti mi danno veramente ai nervi.
Comunque, stamattina all'alba squilla il telefono e mi chiama la mia amica Paola una persona splendida a 360° ma una vera frana in cucina, riesce a non saper cucinare nemmeno un'uovo al tegamino, disperata perchè aveva i suoceri a pranzo e non sapeva cosa cucinare e ovviamente ha chiesto aiuto a me.
questo di seguito è un primo che le ho consigliato di fare semplice veloce ma veramente molto molto buono

Maltagliati tricolore

Ingredienti per 4 persone

400 gr di maltagliati freschi all'uovo
500 gr di cime di rapa
500 gr di ricotta di pecora
250 gr di gambuccio di prosciutto o in alternativa di pancette diverse
200 gr di porro tagliato molto sottile
una carota grattugiata
500 gr di pomodoro da sugo tagliato a concassè
olio
sale
pepe
5 bacche di ginepro
un pizzico di origano
una manciata di prezzemolo tritato
2 spicchi di aglio una buona bottiglia di vino bianco


Preparazione

In una padella lasciar scaldare l'olio versarci porro carota l'aglio vestito e schiacciato e il gambuccio tagliato a dadini piccini. Appena il porro è sciolto versarci le cime di rapa mondate e tagliate a pezzettoni il sale l'origano e il ginepro. Dopo circa 10 minuti aggiungere il pomodoro. Lasciar cuocere per ulteriori 20 minuti aggiungendo di volta in volta tre quarti di vino regolarsi poi per la cottura tenendo presente la grandezza delle cime di rapa. Cuocere la pasta e scolarla un minuto prima che sia cotta versarla nella padella dove avremo preparato il condimento, aggiungere il rimanente vino e la ricotta mantecare per circa 5 minuti spegnere il fuoco aggiungere il prezzemolo mescolare ancora molto delicatamente lasciar riposare per un paio di minuti e servire.
P.S.
io vado a prepararmi per il supermercato questo fine settimana vorrei superare me stesso e poi detto tra noi oggi è anche il nostro anniversario speriamo che se lo ricordi!!! a piu' tardi miei cari!!
F.

venerdì 26 febbraio 2010

Voglia di dolcezza

Chissà sarà forse la giornata iniziata male, il mio carattere che definisco di m.... o il tempo che mi mette malumore, ma oggi è la classica giornata no.
Non riesco nemmeno a comunicare con il mio amore io qui nel mio regno "la cucina" e lui chiuso nel suo studio a lavorare, giocare o chissà cosa, vorrei che mi coccolasse un po' ma nulla, certo è che io non gli rendo la vita facile ma a volte un pò di comprensione......
Cmq inutile piangersi addosso e visto che tanto per oggi dolcezza da lui nemmeno con il lanternino mi consolerò preparandoMI uno dei miei dolci preferiti da me personalmente rivisitato corretto e che cmq fà sempre un certo effetto. leggete bene i passaggi perchè sono molto importanti e fondamentali.
Andiamo và

TIRAMISU' SCOMPOSTO IN SALSA DI LIME


Ingredienti

1 pandispagna tagliato a dischi di circa 2 cm di spessore e 2 di diametro


per la bagna:
60 gr di acqua
100 gr di zucchero
200 gr di limoncello
3 lime solo la buccia

per la crema al limone
6 tuorli
120 gr di zucchero
120 gr di succo di limone
la scorza grattuggiata di 3 lime
120 gr di burro


per la crema al mascarpone al limone
900 gr di mascarpone
500 gr di crema al limone
900 gr di panna semimontata
120 gr di limoncello
15 gr di gelatina in fogli
9 tuorli
250 gr di zucchero
6 lime

preparazione

Con il pelapatate ricavate la buccia dei lime e mettetela in un pentolino a fuoco basso con acqua e zucchero, lasciate bollire per 5 minuti circa e poi unite il limoncello.
Grattuggiate la buccia dei lime e unitevi il succo del limone spremuto, in infusione per circa 20 minuti.
in un pentolino montate i tuorli con lo zucchero e unire il succo di limone dopo averlo filtrato al colino per eliminare le parti di buccia.
Mettete sul fuoco al minimo e mescolate fino alla temperatura di 80°. Togliete dal fuoco, immergete il pentolino in un recipiente (o il lavello) con acqua fredda per far scendere la temperatura, mixate con un frullatore ad immersione per 1 minuto e unite il burro a pezzetti, mixate ancora. La crema deve avere la temperatura di 50°. Coprite con la pellicola e mettetela in frigorifero.
Questa è la crema al limone ottenuta
In un bollitore fate bollire per 5 minuti a fuoco lento l'acqua con la buccia ricavata con il pelapatate dai lime. lasciate che le buccie diano aroma all'acqua. Fate raffreddare ed eliminate le buccie dal liquido. Unite lo zucchero.
Io generalmente dato che mi spiace gettarle le asciugo, le taglio a julienne, le caramello in padella con dello zucchero di canna acqua e lime le metto su della carta da forno ad asciugare le trito finemente e un cucchiaio lo aggiungo alla crema il resto lo spolvero sul dolce finito per guarnire.
Pastorizziamo i tuorli: facciamo bollire lo sciroppo ottenuto in precedenza e portiamo a 120°, a filo versiamolo sui tuorli e montiamo con la frusta, fin quando avremo ottenuto un composto gonfio e spumoso lasciamo raffreddare.
In un'altra terrina più grande, versare il mascarpone la crema al limone, con movimenti circolari dall'alto verso il basso e sempre così e la gelatina che avrete sciolto sul fuoco nel limoncello dopo averla idratata tenendo un movimento circolare amalgamate il tutto e in ultimo unite i tuorli pastorizzati.
Adesso dovreste mi direte voi procedere al montaggio del e invece no qui sta il colpo di scena quando cioè lo porterete a tavola.
In un enorme piatto di portata rettangolare poggiate i dischi di pandispagna per la lunghezza sul bordo in alto del piatto e leggermente sovrapposti tra loro, bagnateli con con la bagna precedentemente fatta.Riempite un sac-a-poche con un beccuccio lavorato con la crema ottenuta e giocando con la fantasia guarnire i dischi di pandispagna evitando di coprirli completamente qui potete tirare fuori tutto il vostro estro e la vostra genialità ripetiamo questo procedimento per un'altra volta chiudere il piatto con delle fette di lime tagliate molto sottili e cristallizate alternate a delle foglioline di menta fresca glassata e alla buccia di lime tritata spolverate in maniera NON uniforme con dello zucchero a velo.
Un'ora di frigorifero e poi mi saprete dire sia il gusto che l'effeto visivo

Io ora per stasera vado a farmi coccolare dal mio dolce ( il mio tiramisù) visto che l'innominato è ancora muto chiuso nel suo studio
Buona serata a tutti
F.

Risotto di mare Tropicale

Dopo una giornata come quella di ieri, se mordo qualcuno lo AVVELENO. Per l'ennesima volta ci siamo visti presi letteralmente per il c.... ho bisogno VERAMENTE di sfogarmi. Come sempre direte voi, ma chi mi conosce bene sà che, l'unico sistema per non farmi urlare e dare fuori di matto è cucinare.
Voglio però prima raccontarvi, perchè credo che siate incuriositi, la disavventura di ieri pomeriggio.
Ore 16.30 appuntamento a Piazza Navona per vedere un megappartamento che, da come ci aveva descritto un'ipotetica signorina al telefono, doveva essere meglio della reggia di Caserta!! Ci si presenta un'agente di 18 anni e un giorno mostrandoci l'androne del palazzo stile Bronx (con tutto il massimo rispetto per quel quartiere), ascensore stile loculo del cimitero che, pensavamo sprofondasse da un secondo all'altro, si apre la porta e tadan!! un cesso proprio di fronte all'entrata!!! pavimenti che al camminarci sopra davano l'impressione di stare su un tappeto vibrante, le finestre affacciavano da un lato su di una selva di antenne, parabole e panni stesi ad asciugare e dall'altro su una strada che fà molto triste dirlo perchè è del centro storico di Roma ma era molto trascurata e molto abbandonata, pareti fatiscenti e una distribuzione a dir poco labirintica. L'agente immobiliare che ci guardava e continuava a ripetere :"c'è qualcosa che non và!!" preferisco tacere a cosa mi è uscito dalla bocca ma potete ben immaginare, la mia dolce metà mi ha quasi trascinato via a forza per evitare che gli mettessi le mani al collo e gli facessi fare la fine di un cappone.
E adesso, udite udite, per calmarmi la mia dolce metà mi porta in un negozio di porcellane sempre del centro. Chiediamo di due marche ben note di cristalli e ci sentiamo rispondere che non le hanno perchè non sono gran cosa Alchè,siccome una delle due marche era "Baccarat", che ilmio amore ADORA più di ME, fulmina con occhi infuocati la commessa più tardi, da lui definita, "cesso scardato con il culo in affitto" ( scardato=rotto). Ci spediscono, comunque, al piano superiore per vedere delle tazze da the e da caffè, saputo che ce ne servivano un gran quantitativo ci appioppano addosso la proprietaria; ( piccola descrizione, una gnometta urlante mal vestita con il naso sporco di matita per gli occhi e con più gioielli addosso della Madonna dell'Arco).Inizia a mostrarci cose che a dir poco definirei da bancarella, noi chiedevamo pomodori e lei ci mostrava mortadella, urlandoci nelle orecchie che dovevamo "assolutamente" seguire i suoi preziosi consigli da esperta. Dopo circa mezz'ora(che per grazia sua avevamo fatto sapere a tutta la strada cosa cercavamo) siamo riusciti a scappare anche perchè altrimenti anche a lei avrei tirato il collo.
Adesso capite il mio nervosismo che mi sono portato avanti fino a stamane.
Comunque, bando alle ciance, seguitemi in cucina e diamo libero sfogo alla nostra creatività.


RISOTTO DI MARE TROPICALE


Ingredienti

500 gr di riso nero
250 gr di avocado maturo
250 gr di mango maturo
100 gr di scampi
100 gr di mazzancolle
100 gr di gamberoni
100 gr di pescespada
100 gr di tonno fresco
2 bicchieri di ottimo whisky
1 cipolla
1 porro 5 cucchiai di panna acida
prezzemolo tritato in abbondanza
la scorza di un cedro grattugiata
un pizzico di cardamomo
1 litro di brodo vegetale
100 gr di burro
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
2 bicchieri di vino bianco possibilmente (Diadema del 1977)
un'abbondante grattuggiata di parmigiano reggiano
sale
pepe
succo di un limone
aglio


Preparazione

Preparate il brodo e portate ad ebollizione. Mondate e tritate finemente cipolla e porro, metteteli in una casseruola con metà del burro e un paio di cucchiai di olio e fateli leggermente imbiondire, bagnate con un mestolo di brodo e fate cuocere a fiamma bassissima per un quarto d'ora.
trascorso questo tempo, alzate la fiamma, aggiungete il riso e fatelo tostare, Bagnate con il vino bianco e lasciate sfumare quindi portate a cottura aggiungendo del brodo bollente ogni volta che il risotto appare asciugarsi troppo.
In un tegame mettete 2 cucchiai di olio e l'aglio appena l'olio è caldo versate scampi, gamberoni e mazzancolle e lasciate cuocere per due minuti esatti.
Nel frattempo pulite l'avocado e il mango, tagliatene la polpa a cubetti trasferitela in un padellino antiaderente e fatela rosolare nel burro rimasto, bagnate con metà whisky e fate sfumare.
Tagliate a cubetti piccolissimi il tonno e il pescespada lasciandolo marinare con il succo di limone.
Quando il risotto sarà pronto, aggiungete avocado e mango, i frutti di mare e il tonno con il pescespada scolati e asciugati, il rimanente whisky, il cardamomo, il parmigiano, la buccia del cedro, il prezzemolo,la panna, regolate di sale e pepe.
Lasciate mantecare per abbondanti 5 minuti e servite.
Buon Appetito dal vostro
F:

mercoledì 24 febbraio 2010

E allora??? champagne

Ricordo che al primo nostro mesiversario tornai a casa tutto felice perchè mi aveva detto che avrebbe cucinato lui!!!. Essendo riuscito a scoprire che avrebbe preparato del pesce, portai per sugellare l'evento e ( ispirare un post evento adeguato) una bottiglia di Cristal pure blanck. Quando aprii la porta vidi una bellissima tavola apparecchiata con buongusto fiori candele musica ma nessun odore di cucinato nell'aria. Alchè entrai in studio e lo trovo che parlava a due cellulari e che scartabellava tra computer, libri, disegni e cartacce varie. Mi guarda e mi dice :" sei già qui ?, ma che ora è?" Capii che era haimè in fase creativa. Non dissi nulla posai la bottiglia sulla scrivania e dopo aver guardato la spesa, me ne andai a fare una doccia per pensare meglio sotto l'acqua calda, a cosa "IO" avrei dovuto prepare per cena. Uscito dalla doccia me lo trovai lì davanti che mi offriva, semibrillo, una coppa di champagne dicendomi :" te ne ho lasciato un poco". Volevo incazzarmi ma era così bello mentre mi porgeva la coppa tutto sorridente che preferii bere lo champagne fargli due coccole e (haimè) chiudermi in cucina a preparare qualcosa di speciale.




Ingredienti

4 fette di pesce spada
1 bottiglia di champagne ( fortunatamente ne avevo una seconda in camera da letto riservata ai momenti hot)
farina
olio d'oliva
sale
pepe
2 cucchiai di panna acida
un pizzico di cumino
foglie di spinaci crudi

Preparazione

mettere in un tegame capiente l'olio e aggiungere le fette di pescespada infarinato. Fatelo rosolare ambo i lati aggiungete sale e pepe. Versare sopra tutto lo champagne e il cumino e fate continuare la cottura finchè lo champagne non si è consumato per circa i tre quarti e in fondo al tegame non si sia formata una salsa piuttosto densa. togliere le fette di pesce spada dal tegame e poggiatele da parte, nella salsa versate la panna fatela amalgamare bene evitando di farla bollire. Su di un piatto da portata disponete delle foglie di spinaci crudi adagiateci sopra le fette di pesce spada e versateci sopra la salsa ottenuta adornate con fette di lime sottilissime.

P.S.

Passammo la serata a ridere e scherzare come due bambini. Certo non fu' come avevo immaginato, ma dai ci si può anche stare!! ;-)

martedì 23 febbraio 2010

basta un click che ce' vo'!!!!

Ho ricevuto valanghe di E-MAIL da amici entusiasti per le ricette e ovviamente le storielle di "casa nostra!!". A tutti dico grazie. la seconda richiesta che mi sottopongono è come poter lasciare commenti ? basta cliccare su lascia un commento e registrarsi compilando un piccolo modulo per cui non serve nemmeno la conferma di registrazione o passaggi vari e o strani. Un minuto in tutto ( al massimo ). Mi aiutereste a farvi divertire e ad esservi utile con ricette che mi potreste chiedere o consigli di cucina. Ringrazio di nuovo tutti i miei "fans", anzi nostri sennnno a quello chi se lo sente.
Baci Baci Baci
Fabio&Giovanni

Ich möchte zu töten

Scusate per il titolo in tedesco, ma stattina sto veramente con le palle girate!!!!!
PRIMO, ho dolori ovunque capelli compresi non sò se è il maltempo o la vecchiaia che avanza inesorabile
SECONDO problemi su problemi a lavoro
TERZO come ciliegina sulla torta nottata passata in bianco, avete mai provato a cercare di dormire con qualcuno che, nel sonno vi sbatte via dal letto e vi ritrovate con il culo in terra, che vi russa nelle orecchie che sembra debba crollare il palazzo da un momento all'altro, che vi frega ogni due per uno il cuscino da sotto la testa, che vi prende a schiaffi in faccia, che vi da gomitate sulle gengive e ginocchiate sui gioielli di famiglia??
beh provate anche voi poi mi saprete dire se il titolo è o no piu' che azzeccato
SOLUZIONI
prima soluzione il titolo del post
seconda soluzione andarmene in cucina e sfogarmi almeno per un paio di ore non ci penso, anche perchè lì dove andrei se scegliessi la prima soluzione cucine adatte a me non ci sarebbero.
ok seguitemi e vedrete che per un pò la nottata passata in bianco ha dato i suoi frutti ( almeno quello)

ARAGOSTA SCOMPOSTA E RICOMPOSTA AL TARTUFO E SALSA BIANCA

INGREDIENTI


un'aragosta di circa 1500 gr
sedano
cipolla
uno scalogno
un porro
prezzemolo
basilico poche foglie di salvia
un bicchiere di ottimo cognac d'annata
aglio
carota
olio
sale
pepe
50 gr di burro
un bel tartufo fresco
500 ml di panna acida
bacche di ginepro
alloro
2 chidi di garofano
100 ml di yoghurt magro ottimo anche quello greco

PREPARAZIONE

In una pentola abbastanza grande mettere carote cipolla sedano metà porro lo scalogno e l'aglio tutto a pezzettini l'alloro sale le bacche di ginepro e i chiodi di garofano.
portare ad ebollizione metterci dentro l'aragosta ancora viva (io stamattina ci avrei messo volentieri qualcun'altro) e lasciarla cuocere per circa 30 minuti, scolarla lasciarla raffreddare e inciderla per verticale sul dorso evitando di rompere la corazza che ci servirà poi in seguito.
in un tegame lasciar sciogliere il burro, a fiamma molto bassa versare poi lo scalogno tritato molto finemente il mezzo porro farli appassire senza bruciarli aggiungere sale pepe, quando saranno diventati una crema versare tre quarti del cognac lasciarlo evaporare.
Mettere tutto nel frullatore assieme al rimanete cognac alla panna e allo yoghurt con il prezzemolo la salvia e il basilico, frullare tutto fino ad ottenere una crema omogenea ma abbastanza liquida. In una ciotola mettere la carne dell'aragosta fatta a dadini e la metà della salsa mescolare con delicatezza e cura.
Riempire il guscio dell'aragosta con il composto ottenuto prima di richiuderla decorarla con delle lamelle di mezzo tartufo.
Su di un piatto molto grande versare la rimanente sala decorare con ciuffi di prezzemolo adagiarci l'aragosta ricomposta e con il rimanente tartufo spoverare tutta la composizione ad eccezione dell'aragosta
Buon Appetito
F:

P.S.
Per il torturatore notturno semolino pane secco e un bicchiere di acqua di rubinetto
l'aragosta è per me come premio di consolazione

domenica 21 febbraio 2010

Il solito polpettone televisivo

E no, proprio non ci stò.

Capisco sbagliare gli aromi, capisco sbagliare il taglio e la cottura delle verdure, capisco usare sempre sto grana che sa di stallatico, capisco anche abbinare vini da trecento euro per piatti che ne valgono cinque ma sbagliare un "POLPETTONE"....francamente no, non ho parole. La vecchia oca sbiondita ha superato se stessa, raggiungendo la vetta si proclama regina incontrastata dei finti esperti che affollano la tv italiana. Il mio amore, che guardava con gli occhi di fuori il programma, cominciò a sbraitare, chiedendosi come cazzo facesse sta "imbrattapentole de paese" a passare per una cuoca raffinata, talmente raffinata da insegnare agli altri come si dovrebbe cucinare, che si dovrebbe vergognare di far passare quel rotolo secco, amorfo, insignificante, secco ed insapore per un polpettone (tra i suoi piatti preferiti) che sti italiani al solito davanti alla tv spengono il cervello. era furente. al che (vista l'ora) gli chiedo cosa volesse mangiare, mi urla in faccia: "POLPETTONE, ma sta attento se somiglia a quella cosa lì te piglio a paccheri e te faccio o strascin" (traduzione: ti piglio a schiaffi con il palmo della mano e poi, afferratoti per la collottola, ti trascino per terra fino a quando non ti si formano delle escoriazioni sul dorso della schiena). Al che mezzo divertito e mezzo impaurito mi metto al lavoro. volete sapere anche voi come si prepara un vero polpettone?

SEGUITEMI.

Ingredienti

500 gr di carne macinata di manzo

500 gr di carne macinata di maiale

Olio

Sale

Pepe

6 uova intere

Prezzemolo

2 spicchi di aglio

Noce moscata

150 gr di parmigiano reggiano grattugiato

Mezza cipolla rossa tritata molto finemente

200 gr di lardo di Colonnata

Pane grattugiato

Un bicchiere di vino pinot

Una mozzarella di circa 250 300 gr

4 carciofi

2 zucchine

1 peperone

200 grammi di pancetta arrotolata

Preparazione

In un ciotola abbastanza capiente mettere le due carni 4 uova intere il prezzemolo e l’aglio tritati molto finemente sale pepe un’abbondante grattugiata di noce moscata il parmigiano e la cipolla tritata. Mescolare il tutto molto bene e lasciare riposare nel frattempo in una padella con dell’oli mettiamo a cuocere i carciofi le zucchine e il peperone tutto tagliato molto finemente salare e pepare a fine cottura versare il vino e lasciarlo sfumare completamente

Su di un bel foglio di carta da forno poggiare il composto di carne e stenderlo dandogli la forma rettangolare di circa 2 cm di spessore versarci sopra il composto di verdure e sopra le fette di pancetta arrotolate.

Arrotolare su se stesso aiutandosi della carta da forno il tutto dandogli la forma di un bel cilindro avvolgerlo completamente con le fetta di lardo spennellarlo con 2 uova sbattute e ricoprirlo di pane grattugiato

Infornare per circa 30 minuti

Tagliarlo a fette di circa 3 cm e versarci sopra il sugo di cottura.

Buon appetito

F.

P.S. missione compiuta, la mia faccia e la mia schiena sono ancora integre e ho ricevuto anche mezzora di coccole in più. posso ritenermi soddisfatto ;-)

mercoledì 17 febbraio 2010

Sorpresaaaaaaa!!!!

Non potevano essere sempre rose e fiori. Oggi ha un muso che spazza in terra!. Gli chiedo ." che hai?" " NIENTE!!." "sicuro?" " SI, E CHE CI DOVREBBE ESSERE? QUI NON C'E' MAI NIENTE!. VEDI FORSE QUALCOSA DI NUOVO?" Oddio, mi scervello avrà tagliato i capelli? cambiato forma al pizzo? usato un'altro profumo? panico più totale. Alla fine a se, a ma, a forse, gli estorco la verita!. Mi dice che non gli faccio mai nessuna sorpresa. un fiore, un regalo, un peluches, una qualsiasi cazzata, così giusto per dimostrargli che lo AMO!!!!. non sapevo se sentirmi triste o incazzarmi nel dubbio mi sfogo come mio solito in cucina. Obiettivo numero uno sorprenderlo.

ARANCE RIPIENE DI PESCESPADA E PEPERONE ROSSO IN SALSA DOLCE DI ZAFFERANO

ingredienti x 4 persone
4 arance abbastanza grandi
500 gr di pescespada
1 peperone rosso
olio
sale
pepe
il succo di 5 limone
il succo di un pompelmo
il succo di 5 lime
una stecca di cannella
un pizzico di noce moscata
del cardamomo
alcune bacche di ginepro
2 bustine di zafferano
una manciata di pistilli di zafferano
3 cucchiai di miele di castagno
prezzemolo
salvia
basilico

esecuzione

Tagliare la parte superiore delle arance svuotarle accuratamente e porle nel congelatore. In una terrina porre il succo dei limoni dei lime del pompelmo la cannella la noce moscata il cardamomo l’olio il sale il pepe il ginepro il prezzemolo il basilico e la salvia e il pescespada tagliato a cubetti molto piccoli lasciarlo in questo infuso per almeno 12 ore avendo l’accortezza di mescolarlo almeno ogni ora per far si che il pescespada assorba tutti gli aromi dell’infuso.
Mettere in un tegamino il miele le bustine di zafferano e 3 cucchiai di acqua porre sul fuoco a fiamma molto bassa mescolando e facendo ridurre l’acqua di 2 terzi tagliare il peperone a concasse’ mescolarlo assieme al pescespada scolato dalla marinatura e riempire le arance tolte dal congelatore
Porre le stesse su di un vassoio versarci sopra la salsa allo zafferano i pistilli di zafferano rimettere l parte sopra del’arancio e servire

A vedersi davanti un'arancia mi dice :" cos'è? siamo alla frutta? " scoppio a ridere scoperchio l'arancia e tiro fuori il contenuto cominciando a mangiare lui mi guarda sorridente mangia di gusto e mi dice :" bravo è eccellente ma la prossima volta o Bulgari o torno da mamma!" scoppiamo a ridere entrambi. Il resto è top secret ;-)

La pastiera della suocera

Ricordate della valigia di verdure? La mattina dopo l’arrivo di tutto quel ben di Dio trovo il mio dolce amore che fa colazione con caffè e una pastiera napoletana a dir poco magnifica. Gli faccio :” e quella da dove è uscita? “. E mi dice, con l’aria più naturale di questo mondo, che gliela aveva data la madre e che se ne era scordato (bugiardo!! Voleva mangiarsela tutta lui visto che dice sempre che come la fa la sua adorata mamma non riesce a farla nessuno!! ). Mi disse che se ne era ricordato la mattina sentendo un intenso odore di cannella e di acqua di Napoli nell’aria. Contravvenendo alle mie perenni abitudini feci colazione mentre lui non la finiva più di dire quanto era buona, che la pasta frolla era meravigliosa, che era il suo dolce preferito, bla bla bla bla. Alchè, non potendo fare il benché minimo commento, perché in effetti quel dolce era perfetto, decisi di passare all’azione e con il preciso compito di, se non superare, almeno eguagliare cotanta bontà. Mi feci dare la ricetta precisa dalla mia adorata suocera, comprai tutti gli ingredienti e iniziai la preparazione. Mi fate compagnia?




Ingredienti per la pasta frolla dolce
3 uova
500 gr di farina
200 gr di zucchero
200 gr di strutto o di burro
La buccia grattugiata di un limone
Preparazione
Su un tavolo disporre la farina e lo zucchero a fontana con al centro il burro ammorbidito, i 3 tuorli d’uovo e la buccia grattugiata del limone con una forchetta sbattere le uova al centro della fontana incorporando poco alla volta la farina il burro e lo zucchero.
Quando gli ingredienti saranno amalgamati, lavorare la pasta rapidamente senza impastarla, ma soltanto pressandola fino a quando il colore sarà diventato uniforme. La pasta frolla non và lavorata troppo per non farle perdere la friabilità.
Far riposare l’impasto almeno una mezz’ora con un panno bagnato e strizzato.
Ingredienti per il ripieno
700 gr di ricotta di pecora
500 gr di grano
600 gr di zucchero
Un limone
50 gr di cedro candito
50 gr di arancia candita
50 gr di zucca candita
100 gr di latte 30 gr di burro o strutto
5 uova intere
2 tuorli
Una bustina di vaniglia
2 cucchiai di acqua di fiori d’arancio
Un pizzico generoso di cannella in polvere

come si cuoce il grano

Prima di tutto procuratevi del grano a chicchi, preferibilmente tenero, va bene anche quello duro. lasciatelo in una terrina per 3 giorni e ricordatevi di cambiare l'acqua al mattino e alla sera. Poi scolatelo e sciacquatelo con acqua corrente e, quando è ben pulito, mettetelo a cuocere. per 500 gr. di grano è sufficiente una pentola con 5 litri d’acqua, a fiamma alta fino alla bollitura. Abbassate quindi la fiamma e continuate la cottura per circa un’ora e mezza senza mai girarlo. A cottura ultimata salarlo a piacere e scolarlo. Per preparare i dolci di grano, ovviamente, il sale non va aggiunto. Questa cottura è valida per la preparazione di tutte le ricette a base di grano. Il grano cotto può essere conservato in frigorifero per una settimana circa. Al momento di utilizzarlo, per preparare la ricetta desiderata, portate l’acqua in ebollizione, immergetevi il grano e fatelo bollire per circa 5 minuti.

Preparazione

-Versate in una casseruola il grano cotto il latte, il burro e la scorza grattugiata di 1 limone; lasciate cuocere per 10 minuti mescolando spesso finché diventi crema.

-Frullate a parte la ricotta, lo zucchero, 5 uova intere più 2 tuorli, una bustina di vaniglia, un cucchiaio di acqua di fiori d'arancio, e un pizzico di cannella (facoltativo)

-Lavorare il tutto fino a rendere l'impasto molto sottile. Aggiungere una grattata di buccia di un limone e i canditi tagliati a dadi. Amalgamare il tutto con il grano.

-Prendete la pasta frolla fatta da voi e distendete l'impasto allo spessore di circa 1/2 cm con il mattarello e rivestite la teglia (c.a. 30 cm. di diametro) precedentemente imburrata, ritagliate la parte eccedente, ristenderla e ricavarne delle strisce.

-Versate il composto di ricotta nella teglia, livellatelo, ripiegate verso l'interno i bordi della pasta e decorate con strisce formando una grata che pennellerete con un tuorlo sbattuto.

-Infornate a 180 gradi per un'ora e mezzo finché la pastiera non avrà preso un colore ambrato; lasciate raffreddare e, prima di servire, spolverizzate con zucchero a velo.

P.S. Una volta cucinata la pastiera, può essere conservata in frigo anche per 4-5 giorni. La nostra finì il giorno dopo.
A quanto pare era come quella di mammà!!.

lunedì 15 febbraio 2010

I frutti della pensione

La mia dolce metà, i primi tempi che eravamo andati a vivere assieme, rientrò da un week end a casa dei suoi, con un trolley gigante, modello famiglia americana in giro del mondo per 800 giorni, gli chiesi :" ma te non eri quello che viaggiava con uno zainetto?" e lui " faccia da schiaffi" mi rispose ansimando, certo :" ma questo è un regalo del papi" e io immaginavo chissà cosa potesse essere visto l'enormità del valigione e il peso! ma.... aperta la valigia mi tira fuori ortaggi di tutti i tipi dicendo " sai, ha l'hobby del giardinaggio. Vedi un pò cosa puoi inventarti per conservarle e per mangiarle " tanto per i più curiosi Cipolle di tutte le varietà e specie, cavoli verze arance mele zucchine pere fagioli secchi melanzane pomodori freschi e secchi insalate varie carote sedani erbe varie sembrava avesse svaligiato un negozio di frutta e verdura. mi venivano le lacrime agli occhi era il paradiso del cuoco.
Per celebrare l'avvenimento, dopo aver riposto tutto quel ben di Dio e pensando già a giornate sane per conservare il tutto, decido di celebrare l'avvenimento con la pietanza che mi è valsa una menzione speciale al Cordon Bleau quando studiavo a Parigi.
La mia
"Consumata forse di cipolle".

Consumata forse di cipolle

Ingredienti: (per 4 persone)

4 cipolle rosse di Tropea
4cipolle bianche
4 cipolle dorate
4 scalogni
4 porri di media grandezza
150 grammi di farina
200 grammi di burro
Un litro circa di brodo di verdura
200 grammi di parmigiano reggiano
Sale
pepe


Tagliare a fettine sottilissime le cipolle il porro e lo scalogno e versare il tutto dentro una pentola possibilmente di coccio dove precedentemente avremo fatto sciogliere il burro a calore moderato
Lasciare appassire il tutto evitando di farle rosolare o addirittura bruciare fino a quando non diventano una crema
Aggiungere sale e pepe
E il brodo di verdure mettere il coperchio e lasciare sulla fiamma molto molto bassa per circa un paio d’ore se vediamo che si restringe troppo aggiungere dell’altro brodo trascorse le due ore aggiungere poco alla volta la farina evitando la formazione di grumi. Lasciar sobbollire sempre a fuoco molto basso per ulteriori 10 minuti. Adagiare sul fondo di quattro ciotole di terracotta dei crostini di pane precedentemente fatti saltare in una padella con dell’olio caldo dell’aglio vestito del peperoncino alcuni aghi di rosmarino e del prezzemolo
Versarci sopra la zuppa spolverare di parmigiano infornare con il grill per 5 minuti e servire.

P.S.
Vero è che ha un effetto diuretico, ma credo che sia un rischio ma il mio amore non ha temuto di cogliere visto che se ne è mangiate tre ciotole.

domenica 14 febbraio 2010

Fuori nevica!!

All'improvviso lo vedo schizzare fuori dal letto e precipitarsi alla finestra: Nevica!! fuori nevica, alzati vieni a vedere. Me lo diceva ma di fatto mi aveva già scaravoltato fuori dal letto e messo nudo come un verme a guardare la " splendida" nevicata dell'altro giorno. Sapendo bene quanto io "amo visceralmente " l'inverno e il freddo. Lui se la rideva e a me giravano le palle. Scendiamo grida. Mi butta sotto la doccia, per non darmi il tempo di reagire e dopo quindici minuti eravamo gia in strada a tentare di non romperci l'osso del collo. dopo un giro in libreria si passa a fare la spesa voleva mangiare di tutto. Ma continuava a dire no, con questo freddo è troppo leggero.
Io rinvenuto solo all'ora gli faccio " ci penso io " e fino a quando non si è visto il piatto davanti mi scartavetrava le palle chiedendomi " che fai?, che prepari?, cosa cucini?" SORPRESA. PRONTI
VOLETE SAPERLO ANCHE VOI?
Polenta al sugo profumato.

ingredienti per il sugo

200 gr di spuntature di maiale
200 gr di bocconcini di manzo
200 gr di annecchia
200 gr di punta di natica
50 gr di nervetti
200 gr di pancetta
200 gr di fracosta
200 gr di macinato di maiale
2 kg di pomodoro da sugo belli maturi
3 cucchiaio di strutto
4 cucchiaio di concentrato di pomodoro
sedano
carota
cipolla
aglio
olio
pepe
sale
peperoncino
chiodi di garofano
cannella
prezzemolo
pinoli
uva sultanina
bacche di ginepro
1 litro di vino bianco
1 litro di bro di verdure

per la polenta
500 gr di farina gialla bramata
500 gr di farina gialla taragna
2 litri circa di acqua
1 cucchhiaio abbondante di sale per non far fare i grumi

preparazione del sugo

Fare un battuto con cipolla, sedano carote aglio e prezzemolo.Versare in tutto in una pentola molto grande dove in precedenza avremo fatto sciogliere lo strutto. Appena le verdure iniziano ad appassire versiamo tutta la nostra carne fatta a pezzetti non troppo grandi e lasciamola rosolare per 10 minuti circa a fuoco moderatamente alto. Trascorsi 10 minuti portiamo la fiamma al minimo e continuiamo a far rosolare per altri 20 minuti circa versare il vino e lasciarlo sfumare completamente aggiungere il ginepro la cannella e i chiodi di garofano i pinoli l'uva sultanina il pomodoro tagliato a cubetti il concentrato di pomodoro il sale il pepe e il brodo . "Cosa molto importante mai mettere il sale quando la carne ancora non è completamente chiusa altrimenti farebbe uscire tutti gli umori e perderebbe di sapore"
Lasciarlo cuocere a fuoco molto basso per almeno quattro ore.
Trascorso tale tempo
facciamo la nostra polenta lasciandola cuocere per almeno quaranta minuti circa dipende sempre poi dal tipo di farina che usiamo.

versare la polenta nei piatti di portata e versare sopra il sugo nella quantità desiderata per chi vuole ci si può aggiungere anche del parmigiano o del pecorino

piccolo consiglio noi la mangiamo anche il giorno dopo ripassata in padella con della cipolla e pancetta sempre con abbondante sugo

P.S.
Lui ovviamente si è riscaldato alla grande io come al solito mi son fatto un mazzo tanto
provate e poi mi saprete dire
F.

Miseria e nobiltà











Serata fredda, anzi freddissima, anzi glaciale.
ce ne stavamo come due vecchie zitelle sul divano a guardare un film in tuta e copertina di pile ( per i più curiosi, leopardata).
le uniche parole che ci scambiavamo riguardavano la traduzione che mi faceva in diretta dal napoletano all'italiano, era un vecchio film del grande Totò " Miseria e nobiltà ". Ad un certo punto l'attrice ( quella di funiculare senza currenta...... ancora sto ridendo) sbraita : 'A Marches', a Marches' do saciccia. Dopo una risata colossale comincia lo show del mio amore: che voglia di cioccolata, sarà carenza di affetto ( e qui meglio che sto zitto!!), ma come mangerei una bella torta, con una bella tazza di thè caldo e le uova le abbiamo? il lievito pure? latte e farina li ho comprati io oggi, il cacao lo teniamo?.......( piccola precisazione ogni tanto se ne esce con la sua inflessione napoletana che io adoro e che mi fà impazzire). Alchè faccio: Ho capito, vado. Te prepara il thè e in onore dell'attrice ti preparo la Marquise al cioccolato.

Ingredienti per 4 persone ( quattro persone normali, non chi ha carenza di affetto come dice lui Mahhh!)

300 gr di cioccolato meglio se fondente al 90%
300 ml di latte
200 ml di panna
175 gr circa di burro
cacao in polvere
una bustina di vanillina
3 tuorli
100 gr di zucchero

Preparazione

Far sciogliere il cioccolato a bagnomaria, togliere dal fuoco e aggiungere ad uno a uno i tuorli aggiungendoli solo dopo che il primo è ben incorporato
Mescolare con la frusta e aggiungere lo zucchero e la vanillina lasciando poi raffreddare
A parte montare la panna e unire la crema di cioccolato
Versare nello stampo e lasciamo in frigorifero per almeno un paio d’ore
Capovolgere su un piatto di portata
Se avete difficoltà a far uscire i semifreddi mettete gli stampi in acqua calda per qualche secondo e abbiate fede
Spolverizzate con cacao
E decorate come meglio vi suggerisce la fantasia.
F.

sabato 6 febbraio 2010

Ditele sempre di si!!!

Stasera mi uccide!!! Come faccio a dirgli che avremo a cena per l’ennesima volta quella grandissima rompipalle di Mariagrazia? È una ragazza simpatica,bella, intraprendente, nel suo lavoro un genio, ma vederla vivisezionare ogni cosa che mangia scartando quando va bene un quarto di quello che ha nel piatto è una cosa che fa incazzare spasmodicamente il mio fidanzato. Sentirla poi dire io non mangio questo, io non mangio quello, ahh che schifo, e vedere lui che contemporaneamente si gratta le mani sul tavolo è una cosa che mi dà i brividi perché poi come sempre me la fa pagare per minimo due giorni. Non c’è nulla da fare odia chi spreca il cibo e lei è la regina in questo. Al solo doverglielo tremo perché come sempre mi sentirò urlare in faccia “ che cazzo hai fatto ??? “ dopo quarantacinque minuti di battibecco ( che includevano frasi tipo torno da mammà, vi lascio da soli, vado al cinese, stasera dormi sul divano) lo convinco che stavolta non sarà così, che le farò mangiare della selvaggina, cosa che le non immaginerebbe mai e lui potrà così ridere alle sue spalle.
Inizia lo show!!!

Ingredienti

1 Kg. capriolo tagliato a cubetti non troppo piccoli
• 2 spicchi d’aglio
• 1 cipolla
• 1 carota
• 1 gambo di sedano
Una manciata di prezzemolo
Scalogno
porro
Una manciata di chiodi di garofano
Poche foglie di alloro
• 50 gr. di burro
• 50 gr. di lardo tagliato fine
• 1 bicchiere di vino bianco
• 200 gr. di panna acida
Il succo di un pompelmo•
1 L di brodo vegetale
• 1 limone
Un mazzetto di timo
Alcune bacche di ginepro
• olio
• sale
• pepe


Preparazione

Tritate la cipolla, il porro, la carota, il gambo di sedano, l’aglio il prezzemolo, lo scalogno, e il lardo aggiungete l’alloro i chiodi di garofano il timo e le bacche di ginepro. Stufate con 3-4 cucchiai di olio e il burro per 5 minuti. Aggiungete la carne, il sale e il pepe (poco perché non si sa quanto è salato il lardo) e cuocete girandola spesso per 10-15 minuti. A questo punto aggiungete il vino e alzate la fiamma e fate consumare per altri 10-15 minuti. A questo punto aggiungete infine un po’ di brodo, coprite con un coperchio e fate cuocere per un’ora a fuoco basso (i tempi di cottura variano a seconda di quanto è dura la carne…). A cottura ultimata tagliate la carne a fette, cercando di non farla raffreddare. Nel frattempo frullate il sugo di cottura (se un po’ denso aggiungete di nuovo un po’ di brodo) e rimettetelo poi sul fuoco, aggiungete la panna, scaldate per alcuni minuti e spruzzate qualche goccia di limone e il succo del pompelmo (controllate se c’è da aggiungere sale…). Versate il sugo sul piatto della carne o rimettete la carne nella pentola. Servite caldo. Ottimo anche riscaldato il giorno dopo.
NB: la carne si può marinare con acqua, aceto, vino o latte a seconda delle proprie abitudini ma se l'animale non è anziano la ricetta è ottima anche senza marinatura.

Buon appetito
F.

P.S.
La poverina si è mangiata mezzo kg di pane assieme al sugo credendo fosse vitella e io finalmente almeno stasera non andrò a dormire sul divano ma tra le braccia del mio adorato amore

venerdì 5 febbraio 2010

Napoli-Roma 1-0

Questa sera abbiamo invitato dei miei parenti,( serpenti!!)
Avete presente quella tipologia di persone che fa passare un tozzo di pane stantio e raffermo per una bavarese ai frutti di bosco?.
Ecco questi sono loro. E ti servono i famosi quattro salti in padella o il brodo della Carlucci dicendoti che hanno ordinato il catering da Vissani. Credendo che gli invitati la bocca la usino come loro solo per parlare, e non si accorgano della pessima qualità del cibo servito. Ovviamente, il mio amore (che è uno scassa cazzi! Sulla qualità di quello che mangia) e che crede ai discorsi degli altri e che l’unica opinione che gli interessa ascoltare è solo la sua, li odia a morte, perché (da buon napoletano) a lui non piace passare per fesso. Quindi si avvicina a me e con voce dolce e suadente mi dice: “ ja fa schiattà e ‘miria” (trad. gli devi far provare un invidia così feroce da causarne la morte per malessere cardiaco).
Come avrei potuto rinunciare a soddisfare un invito così soave?
Mi metto subito al lavoro per creare il dolce più appariscente che esista o meglio uno dei dolci più appariscenti che esistano.
La torta alle due composte in foglia d’oro.

ingredienti per la pasta

150 gr di farina
150 gr di cioccolato fondente
150 gr burro
150 gr di zucchero
5 uova

ingredienti per farcitura e glassa
composta di cipolle
composta di peperoncino
100 gr di cioccolato fondente
70 gr di zucchero
fogli d'oro a 24 k commestibili

procedimento

Fate sciogliere il cioccolato fondente in un pentolino e nel frattempo lavorate il burro fino a farlo diventare una crema. Aggiungete al burro metà dello zucchero, il cioccolato ormai sciolto, ed i tuorli. A parte montate a neve gli albumi ed aggiungetevi l’altra metà dello zucchero per poi unire i due composti.
Aiutandovi con una frusta, ma con delicatezza, incorporate al composto la farina. Una volta che il composto è omogeneo sistematelo in una teglia imburrata ed infornatelo, per un’ora a 180° circa. Trascorso il tempo necessario lasciate raffreddare la “pasta di cioccolato” per poi tagliarla orizzontalmente in tre e farcirla con la marmellata di cipolle e quella di peperoncino, senza esagerare.
A questo punto è il momento della ciliegina sulla torta, o meglio della glassa: in un pentolino fate sciogliere lo zucchero con un bicchiere d’acqua e portate ad ebollizione. Lasciate bollire ancora 5 minuti per poi aspettare che raffreddi. Aggiungete allo sciroppo che avrete ottenuto il cioccolato spezzettato e mescolate fino ad ottenere una glassa che farete nuovamente cuocere a fuoco basso, finché non è densa al punto giusto. Con la glassa ricoprite tutta la torta in modo uniforme.
Quando la glassa sarà quasi completamente asciugata con estrema delicatezza e fate bene attenzione evitando correnti d’aria iniziate a ricoprire completamente la nostra torta con i fogli d’oro.
F.

P.S.
Al solo vederla impallidirono al primo assaggio si intuivano sui loro visi i primi segni della vergogna. il mio amore sorridendo diabolico mi sussurò :" Napoli-Roma 1-0".



mercoledì 3 febbraio 2010

"coniglio!" ('mbriaco).

Avete presente quando sapete esattamente cosa volete,
descrivete minuziosamente l'oggetto da voi richiesto al venditore,
catalogando, con meticolosità straziante, requisiti "basilari" e optional
evenutali e non, ripeto, non necessari e quel "simpaticone" vi fa perdere una
giornata intera per mostrarvi qualcosa che non contiene nessuno dei requisti base
ma solo gli optional???
Ecco, questa e la condizione attuale che io e il mio amore stiamo "subendo".
Sono ben due settimane che na massa di "simpaticoni" (che Dio li abbia presto
in gloria) ci fa perdere intere giornate tra telefonate, attese, appuntamenti e mistificazioni
di valore aggiunto che (cazzo) lo vedono solo loro.
potete ben immagginare che la rotazione delle nostre gonadi ha raggiunto ritmi forsennati,
Dio solo sa come lo sfregamento repentino non ci abbia ancora bruciato i pantaloni.
Due sole cose mi calmano in uno stato simile, ma solo una posso farla da solo. CUCINARE.
Se anche voi, come me, morite dalla voglia di strangolare un "simpaticone"sfogatevi cucinando
un bellissimo, tenerissimo, coccolosissimo, cucciolosissimo coniglio.

occorrente:

una foto del venditore ( da attaccare sulla confezione del coniglio)
un coniglio meglio se preso dal contadino di fiducia
2 litri circa di vino
bacche di ginepro
olio
sale
pepe
rosmarino
lauro
aceto
il succo di 2 limoni
chiodi di garofano
aglio
un cucchiaio abbondante di miele
un pizzico di cardamomo
la buccia grattuggiata di 2 arance
una mela renetta tagliata a cubetti

La sera prima prendiamo il nostro coniglio facciamolo a pezzi e mettiamolo tutta la notte in un bagno di aceto, vino e il succo di un limone.
Il giorno dopo in una padella piuttosto grande in abbondante olio lasciamo scaldare l'aglio scolare il coniglio asciugarlo e metterlo in padella assieme alle spezie ad eccezione della mela, del miele e della buccia d'arancia.
appena è rosolato aggiungiamo tutto il vino rimanente e mezzo bicchiere di aceto, copriamo e lasciamo cuocere a fuoco basso per circa un'ora.
A cottura quasi ultimata aggiungeremo la mela il miele e l'arancia grattuggiata e lasceremo cuocere per altri 10 minuti circa
la salsa di cottura rimanente frulliamola con un mixer ad immersione.
Vi sentite un po' meglio?
se ancora avete bisogno di terapia consolatevi, il nostro "simpaticone" non lo avremo eliminato, ma almeno ci saremo "pappati" qualcosa di veramente buono e saporito ( e sopratutto economico).
;-)
F.